mercoledì 25 marzo 2009
La Sinistra per Mirandola
Quali obiettivi ha la sinistra per Mirandola? Perché si presenta alle elezioni comunali?
Vogliamo costruire una sinistra unitaria e forte sul nostro territorio, che sappia avere un'identità e degli obiettivi di governo della città.
Ci siamo posti il problema del governo, ovvero: dobbiamo poter contare nel governo della città, dobbiamo riuscire a dare un'impronta di sinistra agli atti del governo cittadino.
Rifiutiamo una sinistra d'identità che sappia rinchiudersi dentro slogan e simboli senza affrontare le evoluzioni della società, della politica e dell'economia.
Abbiamo scelto di presentarci per quello che siamo, una lista giovane che crede nel futuro della Sinistra e dei suoi valori.
Non siamo solo una lista, siamo un progetto a lungo termine, il cui obiettivo non sono soltanto le elezioni amministrative ma soprattutto la creazione a Mirandola di un gruppo di persone che dal basso elabori e diffonda proposte di sinistra per il nostro territorio.
Siamo un gruppo aperto, accettiamo le adesioni di tutte e tutti a questo nuovo progetto.
Non siamo un caso isolato, abbiamo strutture provinciali, regionali e nazionali. Strutture che perseguono questi obiettivi a tutti i livelli.
L'invito alla lista ed al progetto è aperto a tutta la cittadinanza.
lunedì 16 marzo 2009
Sinistra e Libertà, un inizio promettente: oltre i recinti ed i particolarismi
Parte ufficialmente da oggi l'avventura di "Sinistra e Libertà", se ne sentiva il bisogno. Un movimento che si pone come punto iniziale per un progetto unitario. La strada,non nascondiamocelo, è ancora lunga; ma non si poteva sperare di più con le incalzanti elezioni europee; i tempi per le elaborazioni dettati da questo impegno non potevano essere più di tanto dilatati.
Ora dobbiamo pensare a questo partito come ad un inizio, non come ad approdo finale. Le elezioni amministrative ed europee non sono l'orizzonte definitivo, ma un appuntamento che, dopo aver dettato i nostri tempi, segna l'inizio di un impegno unitario.
Abbandonate le frenesie ed i calcoli matematici sulle percentuali della sinistra arcobaleno dobbiamo ora pensare anche al giorno dopo le elezioni.
Lasciamoci alle spalle le divisioni, le verità particolari e le etichette e costruiamo qualcosa insieme che nel tempo sappia radicarsi ed identificarsi come "la Sinistra", al di là di ogni recinto identitario e di ogni nostalgia dei piccoli orticelli del passato.
venerdì 13 marzo 2009
La Sinistra e la sua unità.
Più volte gli esponenti dei partiti che componevano la Sinistra Arcobaleno ci accusano di avere ulteriormente diviso la Sinistra. Non è così, la Sinistra persegue un progetto unitario che vuole essere reale e non fittizio come quelli tentati negli anni precedenti.
Questo progetto per essere credibile ha bisogno di alcune caratteristiche essenziali:
Questo progetto per essere credibile ha bisogno di alcune caratteristiche essenziali:
- Non essere una somma di partiti, di "ex di qualcosa", di sigle o nostalgismi tra loro miscelati, ma deve avere il coraggio di partire da basi comuni e condivise per sviluppare una dialettica ed una progettualità proprie.
- Dialogare con la cittadinanza ed il territorio, andando contro la tendenza di fare politica al di sopra del cittadino e mai al suo fianco. Dobbiamo puntare molto sulla partecipazione, inventare e migliorare le forme della partecipazione dal basso che le amministrazioni locali non possono più ignorare
giovedì 12 marzo 2009
Democrazia e Partecipazione.
La partecipazione dei cittadini ha subito una pesante flessione: le forze politiche non svolgono
quasi più un ruolo di filtro-elaborazione-comunicazione con la società, ma quello di canalizzazione degli interessi e spesso sono ridotte a comitati elettorali; il dialogo sociale formale e sostanziale viene attivato a seconda della necessità del momento e, come è accaduto recentemente in occasione delle addizionali comunali, giunge a momenti di vera e propria insofferenza da parte delle Amministrazioni.
Politica e istituzioni sono in crescente distacco dalla società e danno spazio a corporativismi e
lobbismi che pretendono risposta. Per un progetto di cambiamento sociale in luogo della logica
degli interventi caso per caso occorre rilanciare la logica della programmazione democratica e
della partecipazione attiva alle scelte amministrative.
In una democrazia economica gli attori sociali hanno una funzione che precede le decisioni delle istituzioni locali, e dispongano delle informazioni utili a svolgere le istruttorie sulle materie da trattare per esprimere valutazioni e proposte, pur nell’autonomia decisionale delle assemblee elettive e del ruolo che questi soggetti esercitano.
Anche per gli strumenti di pianificazione va sviluppata e sostenuta la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, delle associazioni e comitati, come delle imprese per concorrere alla loro definizione e adozione.
Vogliamo una partecipazione alle scelte come metodo per estendere i diritti di cittadinanza e di
inclusione sociale, una partecipazione che sia trasparente a tutti i livelli dei processi decisionali,che valorizzi la rappresentanza di genere assumendo il principio della Democrazia Paritaria alfine di garantire la presenza delle donne nelle istituzioni promuovendo e sostenendo il raggiungimento della piena parità fra uomini e donne applicando il principio del “50 e 50”
La partecipazione dei cittadini ha subito una pesante flessione: le forze politiche non svolgono
quasi più un ruolo di filtro-elaborazione-comunicazione con la società, ma quello di canalizzazione degli interessi e spesso sono ridotte a comitati elettorali; il dialogo sociale formale e sostanziale viene attivato a seconda della necessità del momento e, come è accaduto recentemente in occasione delle addizionali comunali, giunge a momenti di vera e propria insofferenza da parte delle Amministrazioni.
Politica e istituzioni sono in crescente distacco dalla società e danno spazio a corporativismi e
lobbismi che pretendono risposta. Per un progetto di cambiamento sociale in luogo della logica
degli interventi caso per caso occorre rilanciare la logica della programmazione democratica e
della partecipazione attiva alle scelte amministrative.
In una democrazia economica gli attori sociali hanno una funzione che precede le decisioni delle istituzioni locali, e dispongano delle informazioni utili a svolgere le istruttorie sulle materie da trattare per esprimere valutazioni e proposte, pur nell’autonomia decisionale delle assemblee elettive e del ruolo che questi soggetti esercitano.
Anche per gli strumenti di pianificazione va sviluppata e sostenuta la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, delle associazioni e comitati, come delle imprese per concorrere alla loro definizione e adozione.
Vogliamo una partecipazione alle scelte come metodo per estendere i diritti di cittadinanza e di
inclusione sociale, una partecipazione che sia trasparente a tutti i livelli dei processi decisionali,che valorizzi la rappresentanza di genere assumendo il principio della Democrazia Paritaria alfine di garantire la presenza delle donne nelle istituzioni promuovendo e sostenendo il raggiungimento della piena parità fra uomini e donne applicando il principio del “50 e 50”
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